Pop punk: storia, caratteristiche e band che hanno segnato il genere “erede” del cosiddetto punk 77.
In un’epoca di pop punk revival (o di revival del revival), sono in molti ormai a richiamare un genere musicale che, esploso negli anni Novanta, ha raggiunto l’apice a cavallo tra i due millenni, salvo poi venir soppiantato dal ritorno di nuove mode musicali. Ma cos’è stato e cos’è davvero il pop punk? E quali sono le band che maggiormente hanno contribuito al suo successo travolgente? Facciamo chiarezza e ripercorriamo brevemente la sua storia e le sue caratteristiche.
Cos’è il pop punk: storia, caratteristiche e origini
Partiamo subito dalle caratteristiche base del genere, molto semplici da comprendere: il pop punk, come intuibile anche dal nome, è un sottogenere del punk che unisce all’energia, alla distorsione, all’attitudine ribelle, anche una semplicità linguistica e stilistica frutto di una commistione con altri generi attinenti all’universo del pop. Una deriva del punk duro e puro degli anni Settanta che trova la sua prima realizzazione concreta in alcuni brani dei Ramones, per molti la prima band pop punk di tutti i tempi (insieme ai Buzzcocks), ma che diventa maturo per un’esplosione sotto forma di una nuova wave solo tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta.
All’apice del successo dell’hardcore punk, sono state le prime svolte melodiche di band come Bad Religion a far intuire le potenziali commerciali di un movimento punk dal sound più orecchiabile e “radiofonico”. A sfruttare al massimo questa intuizione sono stati però gruppi come i Green Day, i Weezer e gli Offspring, che verso la metà degli anni Novanta inanellano una serie di album in grado di ottenere un exploit commerciale straordinario a livello mondiale, dando impulso alla nascita di un vero e proprio nuovo genere. Seguono a ruota il loro esempio altre band come NOFX, anello di congiunzione tra il vecchio hardcore e questa nuova versione più melodica e commerciale. Ecco il video ufficiale di Basket Case:
Sono anni di grandi soddisfazioni per gli artisti che accettano di inserirsi in questa ondata, nonostante le critiche dei duri e puri devoti del punk rock. E a rendere ancora più aspra la divisione tra gli amanti del vecchio punk e i fan del nuovo è l’arrivo sulle scene, sul finire degli anni Duemila, di un gruppo californiano che porta distorsioni e attitude da ribelli verso melodie ancora più sfacciatamente pop e adolescenziali: i blink-182, nuovi leader di un’ulteriore ondata che vede la nascita di lì a poco di altri gruppi destinati a farsi conoscere in tutto il mondo, come Sum 41 e Good Charlotte. Di seguito il video di What’s My Age Again?:
Arrivato a lambire stabilmente le vette delle classifiche mondiali, mainstream a tutti gli effetti, il pop punk svolta verso il rosa nel 2002, grazie alla diciassettenne Avril Lavigne, in grado di diventare a tutti gli effetti la prima popstar punk della storia. Il suo album di debutto, Let Go, vende più di 18 milioni di copie, e diventa l’apice del successo di tutto il movimento.
Grazie a personaggi come Avril e al successo delle sonorità distorte, anche l’emo diventa punk pop e conquista le classifiche con artisti del calibro di Paramore e My Chemical Romance, quando ormai la parabola sembra però aver intrapreso una discesa. Attorno ai primi anni Duemiladieci si assiste a un primo revival del pop punk, ma è solo con l’arrivo di TikTok e grazie al successo dell’emo trap che la generazione Z riscopre questo genere.
In questa fase, tra fine anni Duemiladieci e inizio Duemilaventi, assume un ruolo fondamentale il batterista dei blink, Travis Barker, che diventa produttore di una serie di personaggi che ridanno spolvero al genere, come Yungblud e Machine Gun Kelly. Due artisti che riaccendono l’entusiasmo per un movimento che sembra destinato ad avere ancora vita molto lunga…
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Pop punk: le band più importanti
Sono stati tantissimi gli artisti che in epoche diverse hanno dato lustro al movimento, a volte ponendo le basi per il rilancio del genere, a volte invece cavalcandone semplicemente il successo, senza alcun innesto stilistico o alcuna innovazione. Ricordiamone alcune in ordine sparso:
– 5 Seconds of Summer
– Avril Lavigne
– blink-182
– Buzzcocks
– Good Charlotte
– Green Day
– My Chemical Romance
– NOFX
– The Offspring
– Paramore
– Simple Plan
– Sum 41
– Weezer
Il pop punk italiano
Anche in Italia il pop punk ha avuto grande successo. Nei suoi anni d’oro sono stati pochi i gruppi in grado di raccoglierne i frutti. Ci hanno provato prima i Prozac+ e, negli anni Duemila, band come i Finley, che hanno vissuto per qualche anno un periodo di grande successo, salvo poi cadere nell’oblio. A intuire le potenzialità di chitarre distorte e argomenti attinenti al movimento emo sono stati, più che altro, personaggi chiave del mondo della trap e del pop come GionnyScandal, Fasma e Gazzelle.